Come cambia il poker live secondo i TD

Si è tenuta questa sera, rigorosamente in streaming, una sessione di discussione tra alcuni dei più importanti Tournament Director da tutto il mondo.
Thomas Lamatsch
Thomas Lamatsch

Si è tenuta questa sera, rigorosamente in streaming, una sessione di discussione tra alcuni dei più importanti Tournament Director da tutto il mondo. L’argomento ovviamente è stato: poker live e Covid-19. I partecipanti all’”Ask the Tournament Directors” sono stati: Toby Stone (EPT), Lucille Denos (Barriere Casinos), Danilo De Berardinis (MPF, Consulting), Nick O’Hara (int. TD), Pedro Rocha (Groupe Solverde) e l’organizzatore Thomas Lamatsch (Gambling Consulting, TD).

Grazie all’aiuto di Dino Capone, stimato esponente del settore del poker live e fondatore del gruppo facebook “I.P.D. Italian Poker Dealer”, proviamo a fare un resoconto di ciò di cui si è parlato.

La discussione, dopo i convenevoli di rito, si è spostata subito sulla riapertura dei casinò in Repubblica Ceca, argomento che ha messo subito a nudo la perplessità di tutti gli ospiti. Questa così celere riapertura influirà anche sulle altre nazioni, molti freelancers, in cerca di lavoro, si riaffacceranno sul mercato ceco. Thomas Lamatsch crede che la riapertura non porterà grandi risultati e non coinvolgerà molti giocatori.
L’italiano Danilo De Berardinis, trova il consenso di tutti gli altri quando asserisce che il settore ludico sarà l’ultimo a riaprire.

Danilo De Berardinis
Danilo De Berardinis

I vari scenari sulla riapertura del poker nei casinò non promettono bene, i grandi eventi escludono a prescindere un ridimensionamento del numero dei giocatori per tavolo. E’ davvero difficile persare agli eventi in formula 6-max.
Per le poker room private il problema principale sarebbe quello dei costi, davvero difficili da poter ammortizzare con le formule short-handed.
Non è esclusivamente una questione economica ma una sostanziale differenza con i giochi da casinò è che i giocatori di roulette o blackjack non hanno così tanto interesse a socializzare. Ben differente è ciò che succedere nel poker Texas Hold’em, dove la gran parte dei giocatori predilige l’aspetto ludico e socializzante.
Si è poi analizzata la soluzione del plexiglass, esclusa a prescindere per una serie di motivi, tra cui per esempio l’impossibilità da parte dei giocatori nel poter gestire i propri gettoni e, sempre importante, l’aspetto economico visto l’enorme investimento che si dovrebbe prospettare.

Tavolo poker Covid-19
Idea di tavolo da poker dopo il Covid-19

L’host della discussione, Thomas Lamatsch ha lanciato una provocazione, individuando nei tavoli elettronici una possibile alternativa a queste complicazioni.

La discussione si è poi spostata sull’aspetto lavorativo, denotando quanto tutti i dipendenti freelancers saranno penalizzati non esistendo una politica comune di protezione per questa categoria di lavoratori. I piccoli eventi probabilmente verranno cancellati, mentre le grandi società live stanno pensando a modalità alternative per tenere separati e distanziati i giocatori. Ciò che sembra plausibile è che nessuno pensa di investire grandi somme di denaro per ri-equipaggiare i tavoli in base alle prossime disposizioni.

Pareri discordanti riguardo il futuro del poker live, Thomas Lamatsch crede che una volta tornati alla normalità, non dovrebbero esserci grandi flessioni per il poker live, mentre Toby Stone immagina una grande depressione, specialmente nel breve periodo.

Lucille Denos crede che non ci saranno eventi live nel 2020 e che la normalità potrà essere raggiunta magari verso la prossima estate. Ciò su cui quasi tutti concordano è l’impossibilità di disputare le WSOP 2020, come annunciato alcuni giorni fa dal direttore esecutivo. (LEGGI QUI)

Danilo De Berardinis non lascia trapelare indiscrezioni riguardo i prossimi eventi in programma a Malta nell’ultima parte dell’anno, in alcune località il poker live è molto più importante che in altre per l’indotto che porta.

Nick O’Hara sostiene che in Irlanda i casinò non riapriranno prima di settembre ma spera che si possano organizzare eventi entro la fine del 2020, magari con una capacità massima di giocatori. In Portogallo la situazione è molto simile all’Irlanda, ma c’è la possibilità che possano riscontrarsi grossi problemi derivanti dalle nuove procedure Covid-19.

L’ultimo pensiero prima della chiusura della sessione, con la promessa di ulteriori riunioni di confronto, è ancora per la categoria dei freelancers, assistiti da nessuno ed in balia degli eventi.

Poker dealer Covid-19

Dino Capone, Exclusive Sports Games Milano

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